Quando si progetta l’installazione di un impianto di climatizzazione all’interno di un edificio storico, quindi, uno dei principi guida è l’integrazione discreta e reversibile dell’impianto, nel pieno rispetto del valore architettonico e artistico del bene. Gli interventi devono garantire le migliori prestazioni ambientali e di comfort, ma senza compromettere la struttura originaria.
- • Installare senza demolizioni: le soluzioni impiantistiche devono essere attentamente studiate per ridurre al minimo l’invasività. È preferibile intervenire con percorsi impiantistici contenuti, sfruttando passaggi già esistenti o realizzando tracce murarie limitate, possibilmente in zone meno pregiate dell’edificio, come corridoi di servizio o aree non visibili al pubblico. Dove possibile, si utilizzano canaline estetiche, controsoffitti o intercapedini già presenti, evitando completamente la demolizione di superfici storiche o elementi decorativi.
- • Reversibilità e predisposizione futura: un impianto installato in un edificio vincolato dovrebbe poter essere rimosso in qualsiasi momento senza lasciare segni permanenti o danni alla struttura originaria. Questa reversibilità permette non solo il rispetto delle direttive della Soprintendenza, ma tutela anche il valore storico del bene nel lungo periodo. Sono da preferire soluzioni modulari, esterne all’involucro murario, o sistemi canalizzati da integrare nei vani tecnici esistenti.
- • Salvaguardia dell’occhio storico: Un altro aspetto cruciale è l’impatto visivo dell’impianto. Le unità esterne e gli elementi meccanici visibili devono essere accuratamente posizionati o schermati. Si predilige l’uso di griglie di aerazione colorate in tinta con le superfici, coperture mimetiche o posizionamenti strategici che riducano l’impatto estetico. L’obiettivo è che l’impianto si fonda con l’ambiente, senza alterare la percezione storica e architettonica dell’edificio.
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- • Climatizzatori a scomparsa: sistemazioni senza unità esterna visibili, ideali per rispettare decoro esterno. Hanno un punto di installazione minimo e offrono il controllo su zone specifiche.
- • Unità canalizzabili: integrate nei controsoffitti, mantengono la facciata intatta e distribuiscono l’aria in modo uniforme, perfetto per il centro storico.
- • Pompe di calore aria-acqua idronica: ideali per grandi edifici, se abbinate a ventilconvettori discreti o impianti radianti. Ottima per preservare l’ambiente interno mentre si migliora il comfort.
Oltre alla componente estetica, è fondamentale tenere sotto controllo l’umidità interna, poiché la conservazione dei beni storico-artistici richiede un ambiente stabile con umidità relativa compresa tra il 40% e il 60% e una temperatura costante. L’introduzione di climatizzazione deve evitare eccessiva secchezza o picchi che danneggino materiali igroscopici. Sistemi fan-coil, pompe di calore e unità canalizzate dotati di controllo umidità e deumidificazione rispondono a questi requisiti.
Gestione tecnico-normativa e sostenibilità negli impianti per edifici storici
La progettazione e l’installazione di sistemi di climatizzazione all’interno di edifici storici non può prescindere da un’attenta osservanza del quadro normativo vigente e da un approccio fortemente orientato alla sostenibilità.
Un primo riferimento fondamentale è il Regolamento Europeo F-Gas (UE 517/2014), recepito in Italia con il DPR 146/2018, che impone l’obbligo di impiegare operatori certificati per tutte le attività sugli impianti contenenti gas fluorurati. Inoltre, stabilisce il controllo periodico delle eventuali perdite di refrigerante e incentiva l’utilizzo di gas a basso impatto ambientale, come l’R32, riducendo l’impatto climatico delle emissioni.
A supporto della sicurezza, la normativa UNI EN 378 fissa le linee guida per la progettazione e il mantenimento dei sistemi refrigeranti, con particolare attenzione alla prevenzione delle perdite e alla protezione delle persone e dell’ambiente in caso di malfunzionamenti.
Nel contesto delicato degli edifici storici, la sostenibilità non è solo ambientale ma anche culturale. Per questo, ogni intervento richiede un attento coordinamento multidisciplinare. Impiantisti, ingegneri, restauratori e rappresentanti delle Soprintendenze devono collaborare strettamente. Solo un’analisi approfondita del microclima, delle condizioni termoigrometriche e dello stato di conservazione dei materiali può portare a una progettazione efficace, rispettosa e davvero sostenibile, capace di garantire comfort e protezione del patrimonio storico-artistico.
Fujitsu: la risposta tecnologica per contesti storico-architettonici
Fujitsu propone soluzioni HVAC adatte ai contesti storici:
- • Unità canalizzabili compatte: che si integrano perfettamente in strutture tutelate, offrendo comfort invisibile.
- • Pompe di calore Waterstage: compatte e silenziose, con distribuzione tramite fan-coil discreti.
- • Climatizzatori monosplit e multisplit R32, nel rispetto estetico, con opzioni per unità interne discrete e unità esterne nascoste o posizionate lontano dalla vista.
- • Trattamento anticorrosione Blue Fin, filtri antibatterici e kit umidostato/ deumidificazione, per tutela microclimatica e salute.
- • Controllo smart e gestione centralizzata, compatibile con sistemi BMS/BAS, ideale per gestire impianti in edifici complessi con più zone termiche anche da remoto.
Un progetto di climatizzazione efficiente e rispettoso degli edifici storici richiede un equilibrio tra innovazione tecnologica, sostenibilità e tutela del patrimonio senza sacrificare il comfort o la bellezza architettonica. Con soluzioni invisibili, canalizzate o senza unità esterna, è possibile rispettare i vincoli estetici e normativi, offrendo un benessere climatico ideale. Fujitsu, grazie alla gamma completa di climatizzazione e pompe di calore, si propone come partner tecnico ideale per preservare il patrimonio storico, unendo innovazione e tutela.